Sunday, September 22, 2013

Circuit loop






Altro giorno, altro giro, altro regalo...


I chiaccheroni chiacchierano, i lamentosi si lamentano, e noi facciamo circuiti su circuiti su circuiti. 

I circuiti con i quali abbiamo iniziato l'anno accademico 2013/2014 hanno i nomi di deità antiche, non sempre corrispondenti alle aree di influenza delle deità stesse (Afrodite, Dione, Venere) e che, conseguentemente, ci lasciano senza parole. Intendo, senza fiato. Dopo decine, centinaia di burpees, addominali e squats la testa non ne può più, e il corpo sembra essere andato via e non in vacanza.

Ce li sogniamo di notte, i circuiti. O almeno ci appaiono tra un ronfo e l'altro, e quando ci si alza per andare al lavoro (sì, lo sappiamo, siamo homo abilis fortunati) lo specchio ci urla addosso tutta la nostra umana caducità mostrando un cencio centrifugato anziché un giovane (?) virgulto pronto per azzannare la giornata come prossima profumata preda.

I sogni, poi, sono parzialmente indipendenti dal nostro lato conscio (peraltro rullocompresso da molteplici circuiti), e si popolano di strane situazioni dove immaginiamo circuiti di training da affrontare nella realtà, nei stessi sogni e in quel breve periodo tra sonno e veglia dove tutto è possibile e nulla quasi mai si avvera. 

Ne elenchiamo solo alcuni - ispirati alla mitologia norrena - per vostra informazione, referenza futura e oscuri presagi di prossime sventure.


Circuito Thor:

Dopo una sequenza impressionante di flessioni seiken e torture di Tullio, imposte in maniera seriale, non si fa pausa e tutti gli avventori, avventurieri e studenti Shinseikai vengono colpiti - vivi, ovviamente - con degli enormi martelli in pietra vulcanica nelle tre zone-obiettivo dei mjolnir che sapientemente attendono il turno di ogni malcapitato: gedan, chudan, jodan. Alla fine del circuito ti accorgi che non erano i martelli di Asgard, ma le gambe del Sensei rosso.

Circuito Loki:

Circuito ingannatore e foriero di tradimento e astuzia. Inizia piano, con sequenze di addominali e piegamenti, poi aumenta in maniera repentina con esercizi di potenziamento, fino ad arrivare ad una annunciata pausa di 5 minuti. Che non sono tali (scherzetto!), perché si ricomincia subito con 10 minuti consecutivi di burpees con salto atletico finale e camminata sui carboni ardenti.

Circuito Odino:

Circuito per anziani, sembra un circuito tranquillo e alla portata di cinquantenni pavidi e così viene eseguito fino a che viene paventato il Ragnarok, dove i cinquantenni panzuti vengono chiamati alla battaglia finale (il kumite) che consentirà loro di combattere, morire e rinascere come cinture bianche. Shinseikai, ovviamente.

Circuito Hockenheim:

Combinazione dei circuiti Thor, Loki e Odino, ma eseguiti con una media di 311 Km/h senza KERS, senza bandiere gialle e pit-stop per cambiare le gomme che, ovviamente, sono state efficienti solamente il primo giro.

Meglio non lamentarsi. Ci potrebbe capitare un circuito Inferno di Dante Alighieri, e si potrebbe non uscire a riveder le stelle...



Friday, September 6, 2013

Tante Scuse - A repost.


Visto l'imprinting dell'anno accademico Shinseikai 2013-2014, ripropongo un post scritto nel 2010.
Alcune cose cambiano, altre no :).
A voi.


Siamo stati creati (dalle divinità o dalle condizioni mutevoli dell'universo, a seconda dei propri orientamenti) per crescere, riprodurci ed inventare scuse. Nonostante l'esperienza, l'educazione, la cultura, l'ambiente ed altri fattori che mescolano continuamente le nostre ragioni d'essere, continuiamo a portare con noi la nostra Knowledge Base delle scuse alla quale attingere per rimandare il momento della verità, sia esso un allenamento, un esame, un momento di introspezione, una visita alla suocera, il colloquio con il capo, un incontro con un cliente, un incontro con un fornitore, un incontro fugace e dispendioso con il commercialista.

La vita ci mostra, tutti i giorni, che ci sono persone che lottano per avere quello che noi diamo per garantito. A volte non ci accorgiamo di queste persone, troppo occupati con la testa persa nei nostri pensieri piccoli. A volte la vita ci comunica direttamente quanto è dura la lotta per avere un giorno in più, un colloquio in più, una visita in più, un'occasione in più. Una lotta per un pezzettino di vita in più.

Pensando proprio a questo ed in particolare a queste persone, in mezzo a questa notte insonne, ecco le domande: perché non iniziare a costruire l'archivio delle scuse che, rilette il giorno dopo, ci fa sentire piccoli come i nostri pensieri? E quali sono le classiche scuse interiori per evitare (esempio a caso) un allenamento già programmato?

"No, perché oggi piove e non si trova parcheggio".
"No, perché non mi sento al 100% [un classico]".
"No, recupererò la prossima volta".
"No, con l'occasione mi compro delle nuove scarpe da training".
"No, è troppo freddo."
"No, è troppo caldo."
"No, oggi proprio non ce la faccio".
"No, mi fa male il/la [inserire parte del corpo]".
"No, se mi alleno oggi sento che mi farò male".
"No, tanto stasera mangerò poco".
"No, l'ho già fatto ieri".
"No, ci andrò domani".
"No, ho l'iPod scarico".
"No, ho l'iPod carico ma la musica non va bene".
"No, non ho l'iPod".
"No, non mi va".
"No, mi andrebbe ma non ho tempo":
"No, mi andrebbe ma sono stanco di testa [sic]".
"No, domani avrò una giornata faticosa".
"No, ho gli indumenti da training da lavare".
"No, ho gli indumenti da training da stirare".
"No, questa settimana mi sono già allenato n volte [n da 1 a 6]".
"No, e mica sono un professionista!".
"No, non ho rinnovato l'abbonamento e se mi beccano mi scotennano".
"No, ho sonno."
"No, ho troppa voglia di allenarmi e quindi meglio aspettare [!]".
...
Le combinazioni sono infinite, e tutte sbagliate. Propongo la compilazione di una EKB (Excuses Knowledge Base) liberamente consultabile ed aggiornabile via web. Ogni buona scusa sarà inserita nelle migliori dell'anno, che saranno rilegate in libro hard-cover (niente di erotico, per quello ci sono altre categorie di scuse) e distribuito da Fanfaroni Editore.

Meglio andare a dormire. Alle deità dei combattimenti e degli arti doloranti piacendo, domani ci si allena.

Monday, September 2, 2013

Another Life

Domani inizia un nuovo anno accademico Shinseikai.

Fatica, sudore, sfida, soddisfazione, rimpianto per non aver iniziato prima, consapevolezza del proprio disfacimento fisico, sensazione di inadeguatezza, speranza di risalire la china, incitamento dagli studenti, obiettivi impossibili, piccoli successi, fallimenti di prammatica, persone che lasciano il Dojo, persone che si aggiungono al Dojo, persone che sono indivisibili dal Dojo, meccanismi di difesa, errori che puoi evitare, errori che non puoi evitare, errori che cercherai di evitare... quanti pensieri si affollano cercando un percorso, un ordine apparente, senza trovarlo!

Per me è il quinto anno. Il quinto anno Shinseikai. Il quinto anno di questo blog. In pratica, sono in quinta elementare, con la prospettiva di migliorare, resistere, e soprattutto apprendere. Tra qualche anno potrò - con orgoglio - passare dal Karate delle elementari al Karate delle scuole medie.

Forse la chiave di lettura è tutta lì. Apprendere. Imparare cose nuove, studiare cose che pensi di sapere e che non sai, praticare quel poco che sai cercando di perfezionarlo, poco alla volta. 
Studente per tutta la vita. 
Una prospettiva che - personalmente - mi trova più che felice. Per quanto mi riguarda, preferisco essere l'allievo di tanti maestri che il maestro di tanti allievi. C'è spazio per crescere. In questa vita non c'è spazio per essere considerato esperto, o maestro

Sarà per la prossima.
:)