Monday, July 15, 2013

Welcome to the Machine

Intro

Test, prova, 1-2-3
L'apparecchio, anche se vecchio, dovrebbe ancora funzionare.
Spero che la registrazione vocale sia attiva. Debbo sbrigarmi, non c'è più molto tempo.
...
Affido queste ultime memorie ad un teledittafono, nell'attesa che il tutto sia completo, e che il processo iniziato mesi fa possa finalmente giungere al suo epilogo. Ogni millisecondo che passa è un piccolo scatto verso la conclusione.
C'è del buffo in tutto questo, però. Ho sempre prediletto le parole, e poco i numeri. Mi riesce difficile pensare alla scoperta di un nuovo numero primo come un evento degno di essere considerato tale, e ritengo che la nascita di una nuova parola, invece, sia equiparabile alla nascita di una nuova vita - e una vita di successo se la parola verrà ricordata, e trasmessa come un patrimonio genetico fatto di talento ed una miscela di novità ed esperienza. 
Eppure, adesso che le parole mi sono necessarie, non posso pronunciarle correttamente. L'evidenza mi suggerisce che non si tratta di una questione emotiva, ma semplicemente la logica prosecuzione di quanto successo finora. Quel che farò è rileggere le pagine del mio diario, che ho preventivamente attivato fin dall'inizio di questa storia. Mi farà bene. Qualsiasi cosa queste parole abbiano voluto dire nel mio passato.

22 Febbraio - L'inizio/indizio

Oggi è successo qualcosa di strano, che non riesco a spiegare. Ho passato gran parte del tempo a controllare, ricontrollare e scrutare da vicino - almeno superficialmente - alcune goccioline di materiale fuso che ho trovato nell'area della mia scrivania, al lavoro.
Lucide, lisce, piccole sculture argentee che mi hanno ricordato le gocce di stagno fuso che si staccano dal saldatore durante i comuni lavori elettrotecnici. Ne ho staccate un paio per valutarne la composizione del materiale e la durezza, e ho subito pensato all'utilizzo della mia scrivania come tavolo da lavoro da parte di qualche collega (quello delle riparazioni, magari). Mi sono diretto immediatamente verso il presunto reo con fare accusatorio, per ricevere solamente uno stupito diniego ed una alzata di spalle, entrambe giustificate dalla regola che vieta l'utilizzo di saldatori elettrici o a gas nel nostro ambiente open-space
Tornato al mio poggiavambracci, ho continuato a guardare le goccioline pietrificate per poi subito dimenticarmene, assalito da telefonate di venditori ciarlanti, urla ed afrori di colleghi vicini e movenze subdole dei soliti leccapiedi il cui unico scopo delle prime due ore lavorative è quello di capire se il Capo dei Capi verrà in ufficio in giornata odierna, per poter strutturare meglio le attività recondito-umettatrici. Insomma, la solita solfa.
Ho un piccolo fastidio sotto l'avambraccio sinistro, forse un livido a testimonianza della lezione di Karate della sera prima. Slaccio la manica della camicia per rilevare l'entità dell'ematoma e associarlo alla persona erogatrice, ma con mia sorpresa trovo solo una piccolissima ferita, rimarginata, che comunque inputo al Karate.
E, ignaro, non metto in relazione una cosa con un'altra. 

13 Marzo - Simmetria

54'22". Cinquantaquattro minuti e 22 secondi. Credevo fosse una semplice coincidenza, adesso credo sia qualcosa che non riesco a spiegare. 
Le lezioni di Karate sono in pausa per due settimane, in attesa che il Dojo venga ripulito dall'allagamento dei giorni scorsi, e ho ripreso - con piacere - a correre vicino all'ufficio, la mattina presto. Una corsa sciolta, senza particolari velleità se non quelle di far rimanere il corpo in movimento e lasciare i miei pensieri in libertà. Ho iniziato lo scorso mercoledì, partendo dall'ufficio, passando per il parco della Musica e per viale Europa, attraversando il laghetto dell'Eur e poi tornare indietro. Ho controllato il tempo, 54 e 22. Venerdì ho rifatto lo stesso percorso, con caratteristiche atmosferiche simili. 54 e 22. Stamattina ho corso. Alla fine, fermando il cronografo, non potevo credere ai miei occhi. Ho immediatamente pensato ad un guasto del mio orologio-localizzatore da corsa, e sono subito andato in rete per controllare le rilevazioni geografiche ed i tempi. Identici.
Le coincidenze esistono, sapete come la penso, e "accade quel che accade" è il mio motto. Probabilmente il GPS dell'orologio è andato in tilt, domani proverò con un altro dispositivo.

31 Marzo - Il segno

In realtà di dispositivi ne ho provati tre (Garmin, Nike e RunKeeper, un'applicazione per iPhone), in tre sessioni diverse e sullo stesso percorso. I tempi sono uguali, al centesimo di secondo. La cosa mi inquieta, ma è ben poco rispetto a quanto ho scoperto ieri mattina.
Uscito dalla doccia-sveglia, ho notato - in corrispondenza del tricipite brachiale destro, una macchia, un riflesso più scuro sulla porta della doccia ancora coperta d'acqua. Un solito livido post-Karate, ho creduto. Mi sono avvicinato allo specchio e ho visto una specie di tatuaggio regolare che copriva parte del mio braccio destro. Il cuore mi è salito in gola. Non mi piacciono i tatuaggi. Ho riesaminato mentalmente le mie azioni dei giorni scorsi, e non ho percezione di mie visite in botteghe dove ci si fa bucare l'epidermide con aghi intrisi di inchiostro né di colossali bevute che mi hanno convinto a investire soldi e tempo in attività decorative esteriori. 
Con le mani tremanti ho preso una lente di ingrandimento e ho iniziato a guardare meglio. Ho subito capito che non avevo un tatuaggio, ma parte della mia pelle si era trasformata in segmenti esagonali piccoli e regolari, che al tatto avevano la forma di scaglie, morbide, argentee e - a quanto pare - resistenti a qualsiasi tipo di shampoo o sapone che avevo a disposizione nella sala da bagno. 
Il mio primo impulso è stato di chiamare il medico di famiglia. Un geriatra rincoglionito che non chiamerei neanche per un mal di testa finto. No, meglio desistere, e aspettare di capire cosa sta veramente succedendo.
Devo pensare ad occultare questo segno dove possibile, magliette e camicie a maniche lunghe, evitare indumenti chiari. Niente di difficile per me.
Sono preoccupato.

28 Aprile - Il bambino

Rispetto al mese scorso, quel segno-tatuaggio si è esteso a gran parte del corpo, escluse mani, piedi e testa. Tra un paio di settimane arriverà il maledetto caldo mediterraneo, e dovrò escogitare qualcosa per nascondere il cambiamento di cui sono vittima e di cui non capisco provenienza e scopo, anche se - probabilmente - vista la progressione con cui il mio corpo e la mia mente stanno cambiando, offuscare la trasformazione della pelle sarà uno solo dei problemi a cui sto andando incontro. 
Due giorni fa ho avuto evidenza anche del mio cambiamento interiore. Uscii da un centro affari vicino al lavoro, e proprio davanti a me un bambino si liberò dalla mano della madre e, scappando, inciampò su un dosso del marciapiede rovinando a terra davanti ai miei piedi. Guardai il bimbo in lacrime, con mani e ginocchia scorticate e - pian piano - sanguinanti, e non mi mossi. Non lo aiutai, lo esaminai. Considerata la velocità, il peso, il momento di forza e le caratteristiche di abrasività del terreno non calcolai particolari rischi di fratture o di danni maggiori per il bambino. La madre ci raggiunse, raccolse il piccolo e mi rovesciò uno sguardo di odio profondo, chiedendo perché non avessi soccorso l'infante. Non risposi, non mi sembrava importante. Il piccolo aveva ricevuto solo danni superficiali, e non per mia responsabilità. Continuai a camminare come se nulla fosse successo, ignorando le invettive della donna.
Nella mia memoria erano presenti però, tutti quei valori che ero riuscito a collezionare nell'istante della caduta. 

14 Giugno - Fuga

Da quando ho scoperto che alcune scaglie argentee si stavano propagando dietro le orecchie e sulle mani, ho preso contromisure logiche: ho anticipato le ferie estive, lasciando la necessaria copertura al lavoro, e ho annunciato a casa una mia trasferta all'estero di qualche settimana. Questo dovrebbe lasciarmi un margine sufficiente per valutare l'intero processo di trasformazione in cui sono immerso, mio malgrado. Dopo l'aspetto esteriore e la decrescita emotiva, sto percependo altri importanti cambiamenti: il respiro regolare come un mantice d'orologio, la necessità del sonno praticamente annullata, la scomparsa delle deiezioni. Un solo, continuo, incessante dubbio attraversa la mia mente ed il corpo che da carne sta virando a metallo: perché?

Epilogo

Test, prova, 1-2-3
La trasformazione è - in pratica - completa. Non credo siano rimaste tracce organiche nel mio complesso meccanico, e se ci sono, non riesco a percepirle. Ormai non evito più gli specchi, e, controllando la situazione, il mio volto, le mie mani e il resto del mio corpo è mutato in metallo scuro. Sto passando queste ultime ore cercando una spiegazione, senza trovarla, ma non sono più preoccupato della mia condizione, anzi. 
L'umanità residua appartiene al passato, il futuro è la regolarità, la logica, l'analisi dei dati. 
Tra poco potrò celebrare il passaggio da uno stato di confusione ed anarchia ad uno stato di perfezione geometrica. 
Potrò raggiungere le più alte vette della logica. 
Potrò finalmente dare una scossa ad una lenta, inefficiente, dolorosa evoluzione animale. Potrò cessare di vivere.
E, soprattutto, potrò funzionare correttamente.