Monday, February 11, 2013

Ne basta una.

Chi è sfortunato, non ne ha trovata neanche una. Oppure non ha saputo o potuto accorgersi che passava a 3 millimetri di distanza, e ha perso l'occasione.

Chi è fortunato, ne ha trovata una. Forse a scuola, o durante le attività extra-scolastiche. In gruppo con gli amici. Da solo. Per caso, o fortemente cercata e poi trovata.

Chi nasce sul pianeta Fortunia, dove le occasioni da Gastone Paperone (Gladstone Gander) si susseguono con ritmi non sostenibili sul terzo sasso dal Sole, in genere ne ha incontrate molte. E in diverse parti e tempi della propria vita. E, vetta delle vette, pinnacolo dei pinnacoli, le ha trovate in tante discipline diverse, che hanno reso la vita del favorito dalla sorte un unico miscuglio di esperienze belle e sempre nuove.

Mi rendo conto, oramai da tanti anni, che faccio parte della terza categoria. Quella dei Gastoni Paperoni. Peraltro, Gastone Paperone (con buona pace del geniale Carl Barks) mi è stato sempre sui cogl antipatico a morte, poiché riteneva la sua fortuna connaturata al suo personaggio, e quindi sprezzante, distante e deus ex papero

Di cosa stiamo parlando? Di persone che ti trasmettono passione. Con gli occhi, con la loro maestria, con la capacità di coinvolgerti ed ispirarti a fare cose. A pensare. A spostare l'obiettivo sempre più distante, in maniera palese o inconscia.

Sono stato molto fortunato. Credevo che il Gastonismo fosse legato alla gioventù, ad una più fresca capacità di apprendere, ad una migliore disponibilità del tempo libero. E invece, quasi a cinquanta autunni, continuo a trovarne di nuove. Nell'avventura del Karate, nella scrittura, nella musica, nell'affrontare la vita. Se poi la Signora Fortuna riprenderà tutto con gli interessi, questo può essere ruotato nella categoria "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare". Ma non importa, va bene così.

L'importante - nella vita - è averne incontrata almeno una. 



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