Friday, February 1, 2013

Kihon, Renraku, Memoria e Magone


La memoria è un dispositivo prodigioso. 

Quando un ricordo ti abbisogna, vieppiù urgentemente, le query sul tuo database hanno bisogno del systems engineer di turno per risolvere i timeout di default  - che impietosamente sono già stati estesi grazie (!) all'età. 

Quando invece riesci a rilassarti per quei quattro o sette zeptosecondi, le query iniziano ad articolarsi con codice SQL, non conosciuto a priori, dove le select for update fluiscono come stormi di gabbiani che inseguono la Tippi Hedren nel famoso - e impossibilmente bello - film di Hitchcock. 

Per i non-informatici o gli odiatori dei nerds, il suddetto concetto può essere espresso come:
"la memoria funziona bene quando non ti serve".

E proprio in un momento di non urgenza il mio DB  - poco relazionale, sono un tizio riservato - ha tirato fuori un ricordo degli esercizi che si facevano a scuola, alle elementari. Rammentate? Si prendeva un quaderno con i margini e la virago maestra di turno ti imponeva di scrivere una ed una sola lettera. E si iniziava, con sbuffi e pazienza che si prendevano in giro l'un l'altra a scrivere

a a a a a a a a a a a

badando bene alla calligrafia, alla posizione della penna gialla uguale per tutti e soprattutto a non superare (MAI superare) il margine destro, altrimenti la matrona maestra toglieva un punto. I punti erano dieci, quando si beccava il sette erano lacrime amare. Anni dopo, per un sette avresti fatto cose da  chiamare Godzilla come avvocato penalista.

C'era il giorno delle a, poi quello delle b e così via.
Poi, quando una delle sinapsi (una delle ultime rimaste, sole survivor) ha funzionato come per un magico canto del cigno, ho capito il perchè di questi ricordi.

I Kihon.

Ogni a è un movimento ed una tecnica, ogni b è un altro, fino ad arrivare alla z. E poi le sillabe.

I Renraku.

Si scriveva ab ab ab ab ab ab senza MAI superare il margine destro. I Renraku come fondamentali combinazioni di fondamentali (consentitemi la ripetizione).

Kihon, Renraku. Le basi della scrittura del Karate. Quello che serve per andare avanti, studiare posizioni, tecnica, strategia, respiro, resistenza, e soprattutto spirito. Scriviamo lettere e combinazioni di lettere per anni, poiché solo dopo anni, e tanti, si può iniziare il vero studio del Karate.

Ho chiesto in giro. Sembra che i bambini di oggi (almeno, non tutti) non riempiano le pagine di letterine. Forse i più fortunati le digitano sul loro iPad.
Ho il magone. Non è la stessa cosa.

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