Wednesday, March 14, 2012

M.I. II

(Musica - Mission Impossible II dei Limp Bizkit)

La voce della segreteria automatica è suadente e ferma allo stesso tempo. Non lascia spazio a compromessi né a fantasie post-notturne. Una voce che non ha nulla di sintetico e molto di teatrale. Una voce adatta alla rappresentazione colta e postmoderna di uno spettacolo d'avanguardia.
Il messaggio è mirato, e quindi anche la voce dell'ambasciatrice risulta essere volutamente emotiva.
Quasi empatica.

Questo messaggio si autodistruggerà in 30 secondi.

Le istruzioni sono chiare, e per fortuna brevi. Mi dovrò presentare in un luogo dove sarò esaminato accuratamente. La commissione d'esame avrà il volto scoperto e mi guarderà negli occhi cercando ogni segno di possibile cedimento durante il lasso di tempo della prova.

La sessione d'esame sarà innaturalmente lunga. Le istruzioni della Voce non lasciano adito a dubbi o incertezze. Lunga nel tempo e strutturata in fasi, dove ogni pausa non è momento di recupero ma un attacco sistematico alla tua concentrazione, un trucco per distrarti, un gioco di fumo e luci e specchi per indurti all'errore.

Penso alla natura stessa dell'esame. Più grande e largo di te, ed ingegnerizzato per colpire duro dove sei più debole, quando i tuoi occhi si abbassano, quando la tua testa dondola, e quando il rumore del tuo respiro affannoso è il prezioso indicatore che il tuo avversario sfrutta senza riserve per colpire ancora ed ancora ed ancora.

Sarai tra altre persone come te, eppure da solo. E da solo dovrai uscirne. Impossibile affrontare la prova (le prove) solo con la preparazione. Impossibile affrontare la prova (le prove) solo con la fantasia e l'improvvisazione. Impossibile affrontare il tutto con una singola parte di te. Perderesti al primo imprevisto o alla prima ripetizione, e sarai messo alla prova anche su quello.

Porterò la mia cintura bianca nella borsa, come sempre. Mi ricorda chi sono. Da dove arrivo. Dove sto andando. Il colore della cintura non ti alza di un centimetro. Farò bene a ricordarmene ogni volta che apro la borsa per indossare il Karategi.

Porterò con me qualche bel ricordo. Nei momenti di difficoltà potrà essere d'aiuto.

Porterò dentro di me qualche volto. Il volto di chi mi ha voluto bene in passato. Il volto dei miei figli. Il volto di chi riesce ad accettarmi per quel che sono.

L'esame non è una equazione. Il coraggio che devi portare con te, nelle formule matematiche, è una variabile non prevedibile. E una cintura blu, ora, sembra distante proprio come questo viaggio in aereo, che mi porta da qualche parte che stanotte scorderò.

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