Monday, December 6, 2010

Made in Japan: Da Tokyo a Kyoto


Il trasferimento da Tokyo a Kyoto mi regala qualche momento di riflessione sui confini tra modernità e tradizione.
Basta una sola vita per comprendere la storia e la cultura di un popolo? E' sufficiente avere un approccio compilativo - o di ricerca - per comprendere dove inizia la tradizione e finisce la modernità? O forse bisognerebbe semplicemente 'vivere' l'esperienza attraverso la quotidianità?
Non credo di saperlo, non credo ci sia una soluzione. E, nel caso del Giappone, la sfida sembra essere impari. La barriera del linguaggio e la sua complessità intrinseca e storica mi impedisce qualsiasi contatto non occasionale con la cultura giapponese, di cui intravedo qualche spiraglio grazie alle pazienti spiegazioni (a volte ripetute) di Lorenzo.
Sono sul treno per Kyoto, una meraviglia tecnologica che permette ai vagoni di fermarsi esattamente dove le persone attendono, con una fila ordinata, di poter entrare. E sullo stesso treno, il controllore e la ragazza che vende i refreshments effettuano un grazioso inchino quando entrano e quando escono, come ad omaggiare il viaggiatore-cliente e ringraziarlo per aver portato il soldo quotidiano. Metafora banale, forse, ma vederla dal vivo è (fortunatamente) non così scontata.
Intanto mi godo un viaggio in un treno pulito, silenzioso, preciso. Un sostantivo e tre aggettivi che, nel paese da dove vengo, spesso non possono essere coniugati.
E, una volta arrivato a Kyoto, vorrei passare un parte del pomeriggio in un giardino così... ;-)












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Location:Kyoto,Japan

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