Thursday, November 26, 2009

Shinseikai in Quinto Canto.






Ed al maestro mi rivolsi e parla' io,
e cominciai: "Sensei, li miei tormenti 
e le flessioni mi fanno tristo e pio


Ma dimmi: al tempo dell'inizio
a che e come concedesti coorte
che conosceste lo dubbioso prezio?"


E quello a me: "Nessuna buona sorte
cambia lo destino o 'l tuo volere
ne la miseria: e ciò ti farà forte


Ma s'a conoscer 'l primo sapere
della mia arte che imparo e insegno
dirò come colui che fa accadere.


Combatter fu per me lo sacro impegno
del guerriero che in sogno il trofeo strinse
solo ero e cercai d'esser sì degno.


Per più fiate li occhi mi sospinse
quel sogno, e scolorommi il viso
ma solo un punto fu quel che poi vinse."


Mentre che 'l maestro questo disse
rimasi fermo; si che del mio orgoglio
io venni al Dojo, così com'io vivesse.


Ed imparar a cader è quel che voglio.

Sunday, November 22, 2009

Tre Riflessioni.

L'ultima toccatina del Maestro al muscolo vasto laterale Destro (...lo giuro, oggi le rime sono inconsapevoli: cercherò di disattivarle ascoltando più volte le interviste di Aldo Biscardi) in risposta ad una mia fallacia posturale mi ha fatto pensare agli errori più comuni che continuo a propinare al sacco o al compagno di botte. Riesco ancora a camminare, e quindi la toccatina era solo un segnalibro temporaneo, come un foglietto bianco da portare a casa e rileggere con calma. Rabbrividisco al pensiero di ricevere un foglietto giallo. E spero di non prendere mai quello rosso, debbo lavorare ancora qualche decennio - per me e la Provinciali.com - quasi sempre fuori casa, con deambulazione come requisito funzionale obbligatorio.

Continuo ad andare fuori tema, sindrome del Dottor Divago.
Dicevamo, gli errori più comuni mi portano a qualche riflessione.

L'immagine nella mente.
Chiamata anche stereotipo (e utilizzata quasi sempre in connotazione negativa), serve a richiamare la tecnica da utilizzare in maniera pulita, precisa, corretta. La tecnica deve essere già precisa nella mente. Pensarla bene non equivale (almeno per me) ad eseguirla bene, ma è un buon inizio. Pensarla male o non pensarla affatto equivale (non solo per me) ad eseguirla male. Una buona immagine che corrisponde ad una buona tecnica richiederà le tre T: Tempo, Tenacia, Tirocinio.

Fretta nell'esecuzione.
Un errore che continuo a commettere e che evidentemente devo curare di più. Un'esecuzione non curata e non derivata dall'immagine nella mente (vedi sopra) tende ad essere frettolosa. E la fretta, nel mondo, non corrisponde alla velocità. La velocità è altra cosa.
Sconfiggere la fretta significa impiegare le tre C: Concentrazione, Costanza, Controllo.

Le fondamenta.
E' difficile accumulare esperienza, movimenti, memoria neuromuscolare se non si curano le basi. Come spesso (sempre) ripete il Sensei, le basi sono le fondamenta su cui costruiamo figure, tecniche e strategie complesse. In questo momento sono uno studente che sta imparando costrutti molto semplici (fase di lallazione), vedo alcuni degli allievi che già parlottano ed altri che si permettono discorsi lunghi ed articolati. Vedendo gli altri posso imparare di più, ma non più velocemente: debbo completare le vocali. Avere buone fondamenta significa aver capito altre tre lettere, che lascerò decidere a Te, caro lettore.
Io debbo ancora scoprire le mie. :-)

Tuesday, November 17, 2009

To Do List

Lista delle cose da portare per stasera:

  • Karategi, pulito e stirato (credits to my wife) e cintura rigorosamente bianca
  • Indumenti intimi 
  • Sospensorio e conchiglia rinforzata a lega titanio-berillio (non si sa mai)
  • Scarpette da arti marziali
  • Accappatoio e materiale per doccia resistenti ad attacco nucleare
  • Ciabatte antigravità per spogliatoio maschile
  • Sterilizzatore portatile modello "Fahrenheit 451"
  • 7 paia di asciugamani (uno per ogni 10 minuti di attività + uno di scorta)
  • Protezioni
    • Paratibie
    • Guantoni
    • Doppie fasce
    • Paradenti
  • Protezioni spirituali
    • Santino di Cassius Clay
    • Poster 3x1.5 m di Roberto Cammarelle in scala 1:2
    • Lettera della mamma con supplica di stare attento e di asciugarsi bene quando si esce (!)
  • Luce portatile per contrastare improvvisi e dirompenti black-out in spogliatoio
  • Biglietto precompilato con proprio indirizzo e telefono da consegnare al tassista in caso di breve ma intenso incontro sul ring con Sensei, Senpai, allievi anziani, cinture colorate, cinture bianche, inservienti palestra, etc.
  • Connettivina, pomata a base d'arnica, Lasonil, Serenase
  • Timer per countdown della prossima lezione (giovedì)
...Ho scordato qualcosa?

Friday, November 13, 2009

Shinseikai II


Shinseikai è la poesia dell'unità
cantata dal corpo
espressa in una forma
e movimento, bello e mortale

Rivedi la forma nella mente
e la fai vivere con il movimento
lo scopo e l'energia
che ripeti, fino all'arrivo

la tua partenza di domani.

Saturday, November 7, 2009

Effetto Demo

Sua Infernità la Signora Sciatica, anche se non richiesta, ha bussato alla mia porta lo scorso giovedì iniettandomi in diffusa zona coccigea (per i romani: sopra le chiappe) un rinomato cocktail internazionale recensito dalle più autorevoli riviste del settore, tra cui Il Gambero Rosso, Lo Sgommarello di Platino e Guida agli Zozzoni d'Europa, composto come segue:

20 cl di Aculei di Stegosauro
20 cl di Estrusione C5-C6
20 cl di Diclofenac alla Voltaren
20 cl di Rondelle, Chiodi e Bucagomme.


Aggiungere ghiaccio secco
Mescolare in un bicchiere da artificiere
Guarnire con polvere pirica

e lasciandomi senza particolari velleità artistiche da apporre a questo pseudodiario del "Gabba - il bianco che più bianco non si può"  (i più piccini tra voi non ricorderanno questa pubblicità lisergica, i più anziani ricorderanno l'ora del Carosello come la zona oscura tra la fine dei compiti - o della partitella di pallone, per i marioli - e le braccia di Morfeo).

Sono andato fuori tema.
Su un blog è consentito, a scuola ti insufficientano e poi a casa ti mattarellano.

Dicevamo.

Navigo oramai i perigliosi, rutilanti e tuttavia sconosciuti oceani dell'Information Technology (questa me la segno) da 25 anni (l'età perfetta per un combattente Shinseikai di buona fattura) e, nel corso del mio errare, ho preparato, somministrato e ricevuto Demo (dimostrazioni) di qualsiasi genere e natura, da software inesistente a architetture arcimbolde, da lettura monocorde di slides senza fantasia a presentazioni dove Benigni sembra un timido dilettante, da dimostrazioni fiume di 31 ore consecutive con annichilamento dell'audience a quarkizzazioni miniaturizzate con esaustione dell'argomento in 49 secondi netti.
Insomma, ne ho vista qualcuna.
Nello Shinseikai c'è qualcosa di diverso.
In genere, il maestro mostra, e lo studente studia. E, se lo studente studiante non capisce, il maestro ripete fino ad assorbimento, da parte del discepolo, del concetto esposto.
Ed ivi trovasi la differenza.
Lo studente chiede, il maestro eroga, ma lo studente è in grado di reggere una sola Demo,  ed il Sensei - saggiamente - provvede ad un'unica somministrazione.
Oh, aspirante studente, fai molta attenzione. Di Gyaku Tsuki, del maestro, ne basta uno solo.

A martedì, e a chi chiede una Demo di troppo gli auguro infinita permanenza nelle cabine della sorpresa (vedi post precedenti) con lo stegosauro incazzato per gli aculei persi all'inizio di questo post.
OSU!